Diario di Viaggio

di Andrea
GIORNO 1: 
Partiti da Sarzana con tempo variabile, passando per la stupenda Versilia e poi Pietrasanta, Camaiore, tappa per il pranzo a Montemagno. Nel pomeriggio abbiamo raggiunto e visitato la magnifica Lucca, ma poi un’indicazione sbagliata ci ha portato su uno sterrato impossibile anche con un’elettrica… morale quasi un’ora a spingere a piedi. Poi l’arrivo a Calci da Leonardo Poalino di Extragroup, nostro sponsor. Qui Leonardo e Loredana ci hanno accolto stupendamente…sembra di essere a casa. Fortunatamente oggi tempo buono senza pioggia.
GIORNO 2:
Partiti da Calci dopo aver salutato i gentilissimi Leonardo e Loredana, abbiamo pedalato fino alla splendida, ma deserta Volterra. Durante la sosta per il pranzo abbiamo deciso di fermarci per recuperare un po’ le energie. Nel pomeriggio abbiamo quindi visitato la città e per cena piatti XXL.
GIORNO 3:
Per ora il giorno più bello…
partiti da Volterra, abbiamo seguito la traccia della via Francigena passando dal castello di Monteriggioni. Finalmente abbiamo raggiunto Siena con la sua splendida piazza.
Ora ci siamo fermati per la notte in un’altro bellissimo borgo: Buonconvento.
GIORNO 4:
Oggi giornata molto impegnativa in puro stile toscano, ma si dice che da un viaggio si imparino tante cose, bhe noi stiamo imparando a non arrenderci.
Questo “viaggio” è cominciato tra molte difficoltà, dall’impossibilità di utilizzare treni (causa covid) per raggiungere il luogo designato per la partenza, ad un’indicazione sbagliata che ci ha fatto perdere terreno sulla tabella di marcia e sprecare molte energie.
Noi siamo tre normodotati e un disabile con la stessa passione: la bicicletta, ma una grande differenza, il più determinato non è normodotato. Ersilio ci incita, ci sprona continuamente, non per finire una settimana di viaggio per vantarsi, ma per essere di esempio a chi ha un problema. Nulla è impossibile, anche se si hanno delle disabilità.
Oggi siamo partiti da Buonconvento, tutto su strade bianche e sterrati della via Francigena e dell’Eroica. Dopo il pranzo a Montepulciano, abbiamo affrontato gli sterrati impegnativi fino a Chianciano Terme e per finire ciclabile del canale della bonifica fino a Petrignano del Lago. Meritato epilogo di giornata con bagno in piscina e cena spettacolare.

GIORNO 5:

Partiti da Petrignano in direzione nord e pedalando sul canale della bonifica siamo arrivati ad Arezzo, semplicemente bellissima con piazze, palazzi e torri da togliere il fiato, non ce l’aspettavamo. Poi siamo ripartiti verso il passo della Scheggia per la pausa pranzo. Dopo una discesona abbiamo visitato il borgo medievale di Anghiari e infine Sansepolcro con meritato riposo in piscina.

GIORNO 6:

Oggi partenza da Sansepolcro in direzione adriatico passando dal valico di Viamaggio e arrivo a Rimini. Questa sera relax. Siamo emozionatissimi, domani mattina visita al Rizzoli e poi rientreremo a casa

GIORNO 7:

Poca bici ma tante emozioni, partenza dalla stazione di Rimini in direzione Bologna. Dopo aver attraversato il centro città siamo saliti al Rizzoli dove ci aspettavano la dottoressa Laura Campanacci e suo marito insieme al presidente dell’associazione “Mario Campanacci ” Stefano Cinotti. Dopo un caloroso saluto ci hanno accompagnato in una visita dell’ospedale. Nel rispetto delle norme per il Covid 19 non abbiamo visitato i reparti ma solo la parte storica, piena di aneddoti, foto, emozioni. Il nostro viaggio è terminato con il treno da Bologna fino a Chiari, ma i ricordi resteranno con noi per darci stimoli nuovi e spronarci a migliorare.

"In questo "viaggio " ho conosciuto meglio tante persone. Rosario e Claudio, condividiamo il lavoro,le passioni ,ci rispettiamo e ...che risate . Ersilio, assapori con lui un emozione, tanto che ti sembra di conoscerlo da sempre, spontaneo, sincero, di cuore. Il quarto sono io, ho provato a conoscermi meglio attraverso questo viaggio. Non mi sono capito bene, forse devo fare un altro viaggio. Poi ci sono tutti, e sono davvero tanti, che ci hanno supportato e sopportato. Le nostre famiglie, le nostre mogli, chi ci ha ospitato e chi ci ha salutato. Chi ci ha fatto un caffè e chi si è emozionato sapendo che siamo "lombardi". Chi ha provato a capire "perché?". Poi le emozioni più forti sono arrivate l'ultimo giorno. L'Ospedale Rizzoli...è qualche anno che lo sento nominare, prima era uno sconosciuto. Non lo abbiamo conosciuto (per fortuna). Chi lo conosce bene ha vissuto esperienze forti da paziente, da medico da genitore...caratteri tosti. Lo scompiglio che ti provoca vedere quelle foto con bambini, adolescenti che vivono esperienze surreali... quanto sono fortunato!! Il pensiero è andato subito a Martina e Nicolò, i miei figli. Ma quante persone devono passare da questo inferno?? C'è tanto di bello, in questa esperienza. La tensione di Ersilio, da tagliare a fette "grosse", il ritorno non deve essere facile. I sorrisi della dott.ssa Campanacci e Sergio che mettono l'anima per gli altri. Tanta stima per loro e per tutte le persone che al Rizzoli vivono per rendere la vita migliore agli altri e tanta stima a chi al Rizzoli spera e lotta per un futuro. Se posso, e posso, voglio provare a rendermi utile!"
Stefano Colleoni
"Il viaggio è stato stupendo, arrivando dal lungo periodo di lockdown il semplice ritornare a pedalare era proprio quello che ci voleva; farlo poi in un ambiente come quello toscano ha tutto un altro sapore. La mia condizione fisica, molto buona, mi ha permesso di godermi appieno il viaggio, non solo durante il giorno, ma anche la sera in cui ci trasformavamo in turisti. Poi siamo arrivati al Rizzoli, subito mi ha ricordato il perché è nato il Teamlife: per lo scopo più bello ed importante, aiutare i ragazzi affetti da tumori muscolo scheletrici. Una volta arrivati al Rizzoli mi sono venuti i brividi, da papà, vedere altri padri vivere in un camper non in vacanza, ma per accudire i figli. L'unico rammarico che mi ha lasciato questa avventura, un po' a causa del covid un po' anche per altro, è fare ancora troppo poco, ma questo ci sprona a cercare di fare sempre di più."
Claudio Lazzaroni

Ringraziamenti:

  • a Sergio Corsini e a Stefano Ambrosini per averci accompagnato fino a Sarzana
  • a Leonardo e Loredana per la fantastica ospitalità
  • alle nostre famiglie
  • a chi come voi ci supporta, sopporta  e incita.